Pinacoteca della chiesa parrocchiale di Almenno San Bartolomeo

Struttura del video:

Il video è composto principalmente da tre parti:

  1. Breve introduzione del contesto storico/ culturale Bergamasco del XV secolo

( nella  terza slide sono presenti due foto della chiesa di Almenno, nella quarta sono invece presenti le foto dei dipinti successivamente analizzati)

  1. Presentazione del pittore Bartolomeo Vivarini e analisi della “Madonna in trono “
  2. Presentazione del pittore Giovan Battista Moroni e analisi dello “Sposalizio mistico di Santa Caterina “ ( presenti le foto di due dei suoi ritratti più famosi; nella penultima slide si possono invece vedere lo sposalizio mistico di Santa Caterina e l’opera a cui Moroni si è ispirato)

Contenuti teorici esposti:

Nella seconda metà del XV secolo, la cultura figurativa Bergamasca subisce una forte influenza da quella Veneziana,in particolare a causa dell’annessione di Bergamo alla Repubblica di

Venezia (6-05-1428). Si diffuse inoltre,nelle valli bergamasche , il fenomeno dell’importazione di

opere di fattura veneziana (ciò è testimoniato, ad esempio, dalla “Madonna col bambino in trono” di Bartolomeo Vivarini); ovvero dipinti di carattere devozionale destinati a chiese di piccoli borghi,dove le esigenze di culto e la sensibilità popolare rimanevano saldamente ancorate alla tradizione tardo-gotica. Una di queste chiese,è quella di Almenno San Bartolomeo, la quale  contiene diverse pregevoli opere pittoriche, tra cui la sopracitata “Madonna col bambino in trono” di Vivarini del 1485, e non meno importante, anche se non di origine Veneziana, lo “sposalizio mistico di Santa Caterina” di Giovan Battista Moroni del 1578. 

Bartolomeo Vivarini è infatti un noto poeta veneziano il quale subì gli influssi delle innovazioni di Andrea Mantegna, ed è colui che dipinse la “Madonna in trono col bambino”: un’ immagine devozionale e simbolicamente divina la quale sottolinea il  ruolo di Maria come madre di Dio e sede della sapienza divina incarnata in cristo.

Questo dipinto è caratterizzato da un’assoluta sobrietà la quale si nota principalmente dalla parsimonia nei dettagli e dalle scelte cromatiche equilibrate.

L’atteggiamento dei soggetti è umano e caloroso: il bambino,trattenuto teneramente dalla madre volge a lei il suo sguardo vispo,mentre quello della madre,  è sommesso e pensoso;esprime infatti, la consapevolezza che ha del futuro: suo figlio le sarà crudelmente strappato dagli eventi della passione.

Giovan Battista Moroni è invece un noto pittore Bergamasco, famoso soprattutto per la sua attività come ritrattista. Uno dei suoi dipinti più celebri è lo “sposalizio mistico di Santa Caterina” che si trova appunto ad Almenno San Bartolomeo.

Osservando la rappresentazione, a sinistra possiamo notare Santa Caterina poggiata alla ruota, e sopra di lei un angioletto con un ramoscello d’olivo e un ramo di palma i quali sono simboli di martirio. A destra possiamo invece vedere la madonna con  in braccio il bambino e sopra di essi  due aureole appena percepibili.

Lo “sposalizio mistico di Santa Caterina” è una rielaborazione della Pala Rovetti del Moretto, il quale fu il maestro di Moroni.