TEST DELL’AMIDO: Come riconoscere la presenza di amido negli alimenti presenti sulle nostre tavole

Struttura del video e scelte di layout
Il video si compone di 4 parti:

  1. Introduzione all’argomento e piccole nozioni di base riguardo i carboidrati;
  2. Materiale occorrente e indicazioni su come procedere;
  3. Realizzazione dell’esperimento;
  4. Spiegazione del fenomeno e applicazioni nella realtà.

Contenuti teorici esposti
• I carboidrati sono una categoria di biomolecole, insieme a lipidi, proteine e acidi nucleici;
• I carboidrati si dividono in tre gruppi: monosaccaridi (una singola unità), disaccaridi (due
unità legate tra loro dal legame glicosidico) e polisaccaridi (più unità legate a formare una
catena);
• L’amido è un polisaccaride e svolge la funzione di riserva energetica negli organismi
vegetali. Esistono due forme di amido con struttura diversa: amilosio e amilopectina, il
primo a catena lineare a forma di elica, la seconda a catena ramificata;
• Il cambiamento di colore negli alimenti ricchi di amido è dato dalla presenza dell’amilosio.
Esso, con la caratteristica forma ad elica, riesce a trattenere le molecole di iodio al suo
interno. Quando la luce colpisce questa nuova struttura, viene assorbita selettivamente dalla
stessa, restituendo verso l’occhio una banda di colore tendente al blu. Questa caratteristica
viene sfruttata per verificare la presenza di amido negli alimenti;
• Per eventuali spiegazioni e tecniche più approfondite, nonché per visionare un’ulteriore
scheda riguardo l’esperienza proposta, si rimanda al link presente in sitografia.

Aspetto sperimentale
• Il materiale occorrente si compone di: contagocce, carta assorbente, piatto, soluzione di
iodio e alimenti vari;
• È possibile utilizzare una siringa qualora non si avesse a disposizione un contagocce;
• In commercio sono disponibili diverse soluzioni a base di iodio, utilizzate come disinfettanti
o farmaci, quali ad esempio il Betadine, il Lugol o la tintura di iodio;
• È possibile spaziare nella scelta degli alimenti. Il consiglio è quello di optare per cibi che
contengano grosse tracce di amido (patate, pane, crackers, pasta, riso) e per cibi che non ne
contengano (carote, cipolle, frutta molto matura), di modo che risulti chiara la differenza nei
risultati dell’esperimento;
• Occorre prestare attenzione nel maneggiare lo iodio. È bene lavare immediatamente le mani
se questo dovesse accidentalmente andare a contatto con la pelle e a conclusione
dell’esperienza. Lo iodio macchia molto ed è quindi doveroso prestare attenzione anche ai
vestiti che si indossano;
• È bene coprire il piano di lavoro con della carta assorbente posizionata sotto un piatto, in
modo da preservare la superficie sulla quale si sta operando;

• La soluzione è troppo scura per essere utilizzata come viene fornita (non si riuscirebbe così
a distinguere cambiamenti nelle gradazioni di colore). Occorre di conseguenza diluire una
parte di iodio con circa 7-10 parti di acqua;
• Il test vede le sue applicazioni pratiche nel campo della raccolta di frutta e verdura, essendo
utilizzato per valutare il giusto periodo di maturazione quando il determinato alimento non
reagisce più positivamente perché tutto l’amido è stato converitito in zucchero. Un’ulteriore
applicazione ne vede l’impiego nel controllo della qualità delle carni, essendo in grado di
valutare se quanto dichiarato dall’etichetta non corrisponde al vero, in quanto l’alimento è
stato in seguito adulterato.

Conclusioni
L’esperimento è pensato per una semplice esperienza di laboratorio, che possa avvicinare tutti al
vasto mondo della scienza, applicata anche alla realtà quotidiana. Esso fa riflettere sulla complessità
che si nasconde dietro al cibo che ogni giorno assumiamo in un gesto spontaneo. Il tutto è
realizzabile senza l’utilizzo di materiali difficili da reperire, tanto che è stato possibile arrivare a
termine dell’esperienza anche in una situazione straordinaria quale il lockdown imposto dalla
pandemia (dicembre/gennaio 2020/21).

Bibliografia e Sitografia
Manuale scolastico di chimica organica;
https://www.esperimentanda.com/come-fare-il-test-dell-amido-con-lo-iodio-nei-cibi/