STRUTTURAZIONE VIDEO
Il video è così presentato:
- Nella prima parte vi è una introduzione su cosa sono le proprietà colligative, da cosa dipendono e quali sono;
- Nella seconda parte è spiegata la prima delle due proprietà trattate, l’innalzamento ebullioscopico;
- Segue l’esperimento dimostrativo dell’innalzamento ebullioscopico, con elenco materiali
- La quarta parte spiega la seconda delle due proprietà trattate, l’abbassamento crioscopico
- Infine segue l’esperimento che dimostra il fenomeno.
Si è deciso di utilizzare un linguaggio semplice per facilitare la comprensione ad una ampia fascia d’età, spiegando anche concetti non richiesti ma strettamente legati al fine della spiegazione.
La realizzazione degli esperimenti è stata pensata per poter essere effettivamente replicata a casa, utilizzando materiali comuni e facilmente reperibili.
ARGOMENTI TRATTATI
Quando un soluto non volatile viene aggiunto al solvente, le proprietà fisiche della soluzione risultante sono diverse da quelle del solvente puro. Le proprietà colligative sono le proprietà delle soluzioni del soluto non volatile nel solvente volatile, dipende solo dalla concentrazione, cioè dipende dal numero totale di particelle di soluto (molecole o ioni) nella soluzione, non dalle sue proprietà.
Esse sono: abbassamento della tensione di vapore, pressione osmotica, abbassamento crioscopico e innalzamento ebullioscopico.
Innalzamento ebulloscopico
L’aggiunta di un soluto non volatile ad un solvente dà luogo a una soluzione il cui punto di ebollizione è maggiore. L’entità dell’effetto è proporzionale alla concentrazione molale (m). Pertanto la presenza di un soluto in una soluzione innalza la temperatura di ebollizione della soluzione.
Molalità
È utile ricordare di cosa si tratta: è data dal rapporto tra il numero di moli di soluto e la massa in kg del solvente in cui sono disciolte.
Abbassamento crioscopico
L’aggiunta di un soluto non volatile a un solvente dà luogo a una soluzione il cui punto di congelamento è minore di quello del solvente puro. Anche in questo caso L’entità dell’effetto è proporzionale alla concentrazione molale (m) della soluzione. Dunque quando un soluto è aggiunto ad un solvente, la soluzione così ottenuta congela ad una temperatura inferiore a quella del solvente puro.
CONTENUTI SPERIMENTALI
- L’esempio più diretto dell’innalzamento ebullioscopico è la bollitura dell’acqua con il sale da cucina.
Occorrente: un fornello, acqua e NaCl
Procedimento: versando 200 ml di acqua, il nostro solvente nella pentola, e ponendolo sul fornello, noteremo che l’acqua bollirà dopo circa 3 minuti e mezzo quando raggiungerà i 100 ° C. ripetendo l’esperimento aggiungendo all’acqua 20 g di NaCl, la soluzione non bollirà a 100 ° C, ma continuerà a bollire per circa un minuto dopo aver raggiunto la temperatura.
- L’esempio di abbassamento crioscopico è altrettanto semplice.
Occorrente: acqua, due contenitori di plastica, un freezer e C12H22O11, saccarosio.
Procedimento: riempire entrambi i contenitori di plastica con 200ml di acqua cadauno, e in uno di essi aggiungere 20g di saccarosio, il soluto. Chiudere entrambi i contenitori e li riporli in freezer. Attendere qualche ora, il tempo è variabile, consigliabili dalle 5 alle 10 ore Al termine del tempo estrarre i contenitori dal freezer. Si noterà che dove era presente unicamente il solvente puro, l’acqua, è completamente congelato. Nel contenitore in cui invece era presente la soluzione con il saccarosio l’acqua non si è solidificata.
SITOGRAFIA e BIBLIOGRAFIA
Molalità: https://www.chimica-online.it/download/soluzioni/molalita.htm
Proprietà colligative: manuale teorico “ALPHA TEST”
Innalzamento ebullioscopico e abbassamento crioscopico: https://online.scuola.zanichelli.it/chimicadappertutto-files/approfondimenti/Zanichelli_Bagatti_ChimicaDappertutto_Cap04_Crioscopico.pdf